lunedì 3 settembre 2007

Carapelle Calvisio - Visita guidata dal sindaco


Carapelle Calvisio, di cui si ha menzione già nell’Alto Medioevo (779 d.C.), è uno degli affascinanti borghi medievali abruzzesi: una volta svuotato dai suoi cittadini immigrati per cercare fortuna altrove, ora riscoperto da italiani e stranieri che qui trascorrono vacanze serene.

Abitato da circa 80 persone d'inverno, il borgo nel periodo estivo accoglie fino a 120 famiglie.

La cinta muraria di Carapelle Calvisio è ancora visibile con le sue torri, alcune trasformate in abitazioni, altre ridotte a rovine invase dalle erbacce.

Sicuramente, per realizzare la ristrutturazione del borgo medievale ci vorranno anni ed un bel po' di soldini, ma è l'obbiettivo del suo attuale sindaco, Domenico di Cesare, per il quale "il turismo rimane la sola opzione valida di sviluppo".

Tra due chiacchiere sulla bontà del tartufo locale e le persone che lo raccolgono in massa, la tomba a cumulo che sarebbe stata individuata nei dintorni... Domenico ci ha fatto percorrere le stradine del centro storico, indicando qua una colonna d'epoca romana, là, lo stemma della famiglia nobile che, un tempo, regnava sulla Baronia ed i cui discendenti passano ancora qui le loro vacanze.



Se le Chiese del paese hanno perso, col tempo, gran parte delle loro ricchezze o del valore architettonico, quella di San Francesco, una volta annessa ad un convento, conserva il suo imponente altare barocco e soprattutto gli affreschi di scuola fiorentina risalenti ai secoli XV e XVI. Nella sagrestia è conservata una testimonianza unica e commovente sulla peste del 1456 (?) e sul terremoto del 1662 che distrussero gran parte del paese, il diario dei monaci francescani.



La visita non poteva essere completa senza il pellegrinaggio alla Chiesa di San Pancrazio Martire, patrono del borgo, situata su un monte a qualche chilometro dal paese: all’interno della basilica è ubicata una pietra da cui sgorga l’Olio Santo, che secondo leggenda ha il potere di guarire dai dolori articolari.

Mille grazie a Domenico di Cesare e all sua famiglia per l'accoglienza calorosa e l'ottimo pranzo.


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